via Uria
La via è una traversa di corso Umberto I, che, dopo il suo breve percorso di 50 m, attraversando un arco, si congiunge con via Veste. Queste due vie con i loro nomi ricordano il filo conduttore delle origini della città di Vieste e l’evoluzione del suo antico nome. Del periodo preistorico di Vieste non si hanno notizie circa il nome dell’abitato, ma a partire dal VII-VI sec. a.C., viene ricordata da numerosi scrittori greci e latini come Uria marittima per la sua posizione avanzata nel mare e a poca distanza dalla Testa del Gargano, era certamente molto nota a chi dal mare traeva risorsa di vita. Per questa sua posizione sul mare, ieri come oggi, Vieste si trova quasi al centro del gioco delle correnti marine che, nell’Adriatico, hanno flussi rotatori antiorari, uno meridionale e l’altro centro-settentrionale, separati dalla soglia della Pelagosa. La prima corrente, infatti, proviene dallo stretto di Otranto, rasenta in fase ascensionale la costa albanese,e, raggiunta l’isola di Lagosta, svolta verso la Testa del Gargano per discendere a Brindisi lungo la costa pugliese e ritornare a Dulcigno sulla costa dalmata. L’altro ciclo rotatorio, invece, dopo aver superato Lagosta, fiancheggia gli arcipelaghi slavi, lambisce l’Istria, scende lungo la costa la costa italiana e, raggiunta la fascia settentrionale garganica, ripiega verso la Dalmazia. Uria viene citata da tutta una schiera di storici: Dionigi Perigeta, con il suo stile molto conciso, dice che la Japigia si estende fino a Yria. Il geografo Tolomeo, unico a riportare, come fanno tutti i portolani, le longitudini e le latitudini, elenca i paesi bagnati dal mar Ionio e pone Uria all’imbocco del Golfo Adriatico.