via mons. Domenico Arcaroli
Parallela alla via Forno De Angelis, vi è la via dedicata a mons. Arcaroli con il proseguo di via Cocciardi. Domenico Arcaroli fu l’ultimo vescovo di Vieste. Nacque a Vico del Gargano nella notte fra il 24 e 25 dicembre del 1731 da famiglia molto modesta. Dopo la sua consacrazione sacerdotale, si laureò in Diritto Canonico e Giurisprudenza. Il Papa Pio VI lo creò vescovo di Lavello nel 1775, ma dopo 16 anni, il 26 marzo 1792, lo trasferì a Vieste, che già da otto anni, in seguito alla morte di mons. Giuseppe Maruca, era sede vacante. Qui fece il suo ingresso , fra una folla plaudente, il 29 aprile. Nel 1798 celebrò il Sinodo, dai cui atti risulta la grandezza della sua religiosità, lo zelo per il suo mandato e la profondità del suo sapere. Espresse, inoltre, nell’opuscolo Ristretto della vita di Pietro Giannone, terribili giudizi contro lo storico ischitellano, accusandolo addirittura che la Istoria civile del Regno di Napoli e Il Trigno non furono scritte da lui. A suo merito bisogna però , ascrivere la celebrazione del Sinodo, l’istruzione alla parrocchia di S. Croce (18 giugno 1811), la riedificazione del campanile (1814) e la cura amministrativa e personale della Diocesi di Vieste per 25 anni. Nel 1817 rinunziò al vescovado e si ritirò definitivamente a Vico, dove morì il 15 luglio 1826, all’età di 94 anni, 5 mesi e 27 giorni, come si legge sulla lapide posta nella cappella del Sacramento della Chiesa del Purgatorio.