via Giuseppe Mazzini
Mazzini nacque a Genova, allora capoluogo dell’omonimo dipartimento francese costituito il 13 giugno del 1805 da parte del regime di Napoleone Bonaparte, il 22 giugno del 1805, terzogenito di quattro figli (tre femmine ed un maschio). Il padre, Giacomo Mazzini (1767-1848), fu medico e docente universitario d’anatomia originario di Chiavari, una cittadina del Tigullio (all’epoca capoluogo del dipartimento francese degli Appennini, successivamente parte della provincia di Genova), figura politicamente attiva nella scena pubblica locale, sia durante l’epoca della precedente Repubblica Ligure, sia, in tempi successivi, dell’Impero napoleonico. Alla madre, Maria Drago (1774-1852), una fervente giansenista originaria di Pegli (un comune autonomo, accorpato nel comune di Genova nel 1926), Mazzini fu molto legato per tutta la vita. Affettuosamente chiamato “Pippo” dalla famiglia, una volta terminati gli studi superiori presso il cittadino Liceo classico Cristoforo Colombo, a 18 anni si iscrisse alla facoltà di medicina dell’Università degli Studi di Genova, come voleva suo padre, ma – stando a un racconto della madre – vi rinunciò dopo essere svenuto al primo esperimento di necroscopia. Giuseppe Mazzini, genovese, è stato definito da tutti gli storici come l’apostolo dell’unità d’Italia. Fin da piccolo fu testimone a Genova delle partenze degli esuli patrioti provenienti da tutta la penisola e, da allora, coltivò il sentimento di italianità. Ancora giovanissimo, nel 1827 si iscrisse alla Carboneria e durante un giro di propaganda fu arrestato in Toscana (1831) e processato a Savona. Riuscì ad evadere e a riparare in Francia. Da qui indirizzò un caloroso e nobile appello a Carlo Alberto appena salito al trono, invitandolo ad impegnarsi per l’unità italiana. Inascoltato, l’anno successivo fondò la Giovine Italia, il cui programma mirava ad educare gli italiani agli ideali di unità e di libertà, anche attraverso la rivoluzione.