via Donna Veneranda
E’ il vicolo che congiunge il Largo Seggio con Via Uria, mentre la via di oggi è detta Uria. L’intitolazione è dovuta alla notorietà della signora Veneranda Valerio che abitava in questa via. Figlia di Diego e di Fabia Scattino, nata a Cagnano Varano il 1737, sposò nel 1758, il ricco possidente viestano Antonio Caizzi, figlio di Ludovico e di Laura De Angelis. Per antica tradizione o per soggezione il popolino appellava la gente nobile, i possidenti, i professionisti con il titolo di don, che di conseguenza ricadeva anche sulla moglie e sui figli. Poiché la strada era nota più come donna Veneranda e non come strada Cauzzi, è difficile capirlo. Si può solo intuire che la signora doveva essere nota per la sua bontà, per il rispetto che aveva per la gente umile e povera, persona riverita e stimata da tutti. Senz’altro non doveva essere una donna eccentrica, che vestiva con moda stravagante, che si comportava con superbia ed egoismo e che era disprezzata da tutti. Quando lei, alla bella età di 80 anni, il 25 ottobre 1817, lasciò la vita terrena, non furono, come in altri casi simili, persone possidenti e pseudo nobili a denunciare la morte, ma due modeste persone, forse due suoi dipendenti, Antonio Protano, gualano (pastore di vacche) e Michele Bastardi spurgatore (pastore).