via Carlo Mafrolla
Questa via è preceduta dal Largo di Pozzo, il cui boccale, anche se chiuso, è ancora lì a testimoniare l’uso che ne facevano i cittadini. Si accede attraversando l’arco sovrapposto da un’abitazione. La generica denominazione di via Mafrolla, proviene dallo stradario del 1873, era dovuta alla presenza dall’omonima famiglia che vi abitava e, successivamente, con la legge 21/04/1967, venne sostituita e dedicata al benemerito cittadino Carlo Mafrolla, ultimo podestà di Vieste. Uomo generoso, dedito con zelo all’amministrazione della cosa pubblica e alla cura della propria azienda familiare ed agricola. Schivo di onori e di gloria, si trovò fin dall’inizio del conflitto bellico (1940 – 45) al centro di momenti difficili per la vita cittadina. Infatti per i ripetuti bombardamenti sulla città di Foggia, Vieste divenne sede per molti sinistrati, provenienti la maggior parte dal capoluogo. Il culmine dei finestrati crebbe ancora a dismisura a cominciare dal 9 settembre, giorno successivo all’armistizio, con l’arrivo di tre motovelieri, che sbarcarono sulla banchina del porto centinaia di soldati italiani sbandati, di profughi slavi fuggiti davanti alle armate tedesche che invasero i Balcani e di profughi provenienti dall’Istria per non incorrere alle efferatezze dei soldati slavi guidati dal capo Tito. Finita la guerra, Carlo Mafrolla abbandonò la vita politica e dopo qualche anno si ritirò a Napoli, dove morì quasi dimenticato dai suoi concittadini.