via Alessandro III
La seconda metà del sec. XII fu per la storia d’Italia un periodo turbolento e cruciale, specie per la politica di espansione innestata da Federico I, detto il Barbarossa. Questi, infatti, mirava a riprendere il controllo sui grandi feudatari d’Italia e del Regno di Sicilia, divisi fra loro circa il riconoscimento dell’autorità imperiale. Con questa politica espansionistica si creava non pochi nemici, prima fra tutti il Papa. Per fermare questa dilagante ribellione il Barbarossa fu costretto più volte a scendere in Italia, causando innumerevoli lotte fratricide e la distruzione di intere città. Inoltre, con la morte di Adriano IV, contrastò con tutti i mezzi l’elezione di Alessandro III, un teologo e canonista insigne, preparatissimo sul piano giuridico. Quando però subì a Legnano la sanguinosa sconfitta da parte della Lega dei Comuni d’Italia settendrionale, cercò di scendere a miti accordi con il Papa. Alessandro III pervenne al Gargano, dopo esser passato per Gaeta, Benevento, Troia e Siponto e la sua prima tappa fu a Pulsano, il giorno 28 Gennaio 1177. Qui consacrò la Chiesa di S. Maria di Pulsano, pose il corpo di questa S. Giovanni Scalcione da Matera sotto l’altare centrale. Il diploma in preghiera di questa consacrazione, come annotano Cavaglieri e Sarnelli, andò disperso tra le maceriedella chiesa e dell’attiguo convento, distrutti dal terremoto nella notte del 31 maggio 1646. Dopo il rito religioso di Pulsano, il Papa volle presentarsi pellegrino nella Basilica di S. Michele. Si è nel cuore dell’inverno e la rigidità del freddo doveva farsi ben sentire, quando raggiunse Monte S. Angelo e i montanari erano tutti sulla strada a tributargli una calorosa accoglienza. Vi sostò alcuni giorni durante i quali scrisse 5 lettere apostoliche, fra cui una relativa all’approvazione di un patto fra la Chiesa di Digione e il Duca di Burgundia, una al vescovo di Passavia e due al vescovo di Londra. Il 7 febbraio 1177 il Papa raggiunse Vieste. Dovette percorrere di buon mattino uno di quegli itinerari che percorrevano i pellegrinio viestani e quelli provenienti dall’altra sponda dell’Adriatico in occasione della festività di S. Michele (8 maggio e 29 Settembre), i cui tracciati sono ancora ben visibili. Il Papa vi arrivò, indubbiamente, nel tardo pomeriggio e l’ingresso non potè essere che trionfale. Gli abitanti erano senz’altro sbalorditi nel vedere tanti illustri personaggi e, forse, tutti su cavalli bianchi. Ad accoglierlo vi era il vescovo di Simone, viestano, nominato qualche anno prima dallo stesso Papa, in sostituzione del vescovo Maraldo deposto per simonia, e gli ambasciatori del Re, Romualdo arcivescovo di Salerno e Ruggiero, il Contestabile del Regno e Gran Giustiziario di Puglia e di Terra di Lavoro……..