Poggio Imperiale

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Poggio Imperiale è un comune italiano di 2.709 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il paese è conosciuto nel dialetto locale con il nome di Tarranòve, a causa della sua fondazione relativamente recente.

Territorio
Coordinate 41°49’33″60 N Altitudine 73 m s.l.m. Superficie 52,88 km² Abitanti 2 709 (28-02-2017) Densità 51,23 ab./km² Comuni confinanti Apricena, Lesina, San Paolo di Civitate, San Nicandro Garganico

Altre informazioni
Cod. postale 71010 Prefisso 0882 Fuso orario UTC+1 Codice ISTAT 071038 Cod. catastale G761 Targa FG Cl. sismica zona 3 (sismicità bassa) Cl. climatica zona D, 1 427 GG Nome abitanti poggioimperialesi Patrono San Placido Giorno festivo 5 Ottobre

poggio imperiale
istituzione
poggio imperiale

Storia
La storia di Poggio Imperiale è legata a Placido Imperiale, Principe di Sant’Angelo dei Lombardi (AV). Nel 1753 il Principe divenne proprietario del Feudo A.G.P. (Ave Gratia Plena) che comprendeva diversi territori appartenenti all’attuale Comune di Lesina e, attratto dalla posizione strategica di una collina ricadente nel feudo, tra i centri abitati di Lesina e Apricena, decise nel 1759 di costruirvi una grande masseria con alcune case coloniche. Attorno a queste prime costruzioni nacque Poggio Imperiale. Nel 1759 il Principe fece arrivare nel nuovo villaggio alcune famiglie provenienti da S. Marco in Lamis, Bonefro, Portocannone, Foggia, Bari e Francavilla, primi abitanti del neonato paese. Due anni più tardi, il 18 gennaio 1761, stipulò con un consistente numero di Albanesi un patto, in cui si offriva loro vitto e alloggio in cambio della cura e del lavoro dei terreni. Nel 1764, inoltre, raggiunsero il borgo anche numerose famiglie dal Principato Ultra del Regno di Napoli, che posero le basi per la costituzione di una consistente comunità amministrativa. Il villaggio già conosciuto come Tarranòve fu all’origine dipendente da Lesina. Ottenne l’autonomia dal vicino centro lagunare il 18 gennaio 1816. In tale anno il paese contava già 794 abitanti. Le prime abitazioni del piccolo borgo sorsero nella parte più alta della collina, concentrate lungo l’attuale via Albanesi. Da questa via, nella parte più vicina alla Chiesa di San Placido, si accedeva alla dimora del fondatore, conosciuta come Palazzina. Nel 1886, in occasione del centenario della morte del fondatore Placido Imperiale, fu posto nella piazza a lui dedicata un busto marmoreo raffigurante il Principe stesso. Il nome del comune è composto dalle parole “Poggio”, riferimento alla collina su cui è posto, e “Imperiale”, in onore del Principe fondatore. A pochi chilometri dal centro abitato, sorge presso una sorgente di acqua termale che origina il torrente Caldoli. Si racconta che il luogo fosse sacro già agli antichi greci. La sua notorietà è legata soprattutto alla tradizione che lo vuole visitato dal martire protocristiano Nazario, il quale avrebbe lavato i suoi piedi nella sorgente appoggiandosi su un cippo marmoreo. Questo cippo è ancora oggi conservato nel Santuario e, con il passare del tempo, è stato levigato dalla mano dei fedeli che si recano ivi in pellegrinaggio devozionale.

Il Santo Patrono

A Poggio Imperiale si è da poco rinnovato l’appuntamento della festa patronale che cade il 5 ottobre, giorno in cui la Chiesa festeggia San Placido, monaco benedettino e martire, il cui corpo riposa a Messina, all’interno della Chiesa di San Giovanni di Malta. Il patronato di San Placido su Poggio Imperiale è contemporaneo alla sua fondazione, avvenuta ad opera del Principe Placido Imperiale che nel 1761 vi trasferì una colonia di alcune famiglie albanesi fornendo loro lavoro, vitto ed alloggio, oltre ad esenzioni fiscali. Qui il nobiluomo vi fece costruire la propria fattoria, che pose sotto la protezione di San Michele arcangelo, ed un oratorio, ora Chiesa Matrice, che dedicò a San Placido, suo omonimo. Alla chiesa del nuovo abitato egli donò una tela dipinta dal pittore napoletano Francesco De Mura che raffigura San Placido nel momento in cui è inginocchiato dinanzi alla Madonna col Bambino e riceve da un putto un ostensorio. Lo stemma del casato del principe Placido Imperiale è in basso a destra ed è riproposto nello stemma comunale di Poggio Imperiale. Nel 1913 la medesima chiesa ricevette in dono la reliquia di un osso di San Placido, per interessamento di mons. Benedetto Bonazzi, arcivescovo di Benevento, dalla cui diocesi Poggio Imperiale allora dipendeva. La festa patronale in onore di San Placido martire e San Michele arcangelo, appena trascorsa, ha avuto senz’altro il momento culminante e più caratterizzante nella processione delle relative statue, conservate sui rispettivi altari della Chiesa Matrice. Al termine della S. Messa delle ore 10.30 ciascuna statua è stata abbellita per l’occasione da un arco ricoperto come il basamento da fiori, che erano di colore rosso per San Placido e di colore bianco per San Michele.

san nazzario
san nazzario

Prima della partenza della processione, sull’antistante Piazza Principe Imperiale ha avuto luogo uno spettacolo pirotecnico consistito nello srotolamento delle due immagini dei santi patroni e nell’accensione della batteria, sistemata sulla pavimentazione a scacchiera. Dopodiché le due statue, portate a spalla dai parrocchiani, hanno attraversato le principali strade di questo comune garganico procedendo affiancate in quelle più larghe, mentre in quelle più strette la statua di San Placido ha preceduto quella di San Michele. La croce ed il parroco don Luca De Rosa hanno iniziato il corteo processionale, seguito dai parrocchiani e dagli abitanti del paese con compostezza ed in preghiera, mentre alle spalle delle statue e del gonfalone del comune hanno sfilato il sindaco Rocco Lentinio, le autorità locali ed il resto dei fedeli. La banda ha curato gli accompagnamenti musicali, alternatisi ai momenti di preghiera. Lungo il percorso e durante le soste della processione, dinanzi ad essa sono state accese alcune batterie che poi sono state subito rimosse per consentire il suo proseguimento. Al termine della processione, in Piazza Principe Imperiale ha avuto luogo un altro spettacolo pirotecnico, subito prima del rientro in chiesa dei simulacri dei due santi patroni. La costruzione del luogo di culto, e del suddetto oratorio, è legata all’origine del paese stesso. Poggio Imperiale fu fondato infatti nel 1759, anno in cui il principe Placido Imperiale decise di dare vita ad un esperimento di colonizzazione in un feudo di sua proprietà, nei pressi di Lesina. Fu cura del principe dotare il primo nucleo di abitazioni del modesto oratorio, che fu dedicato subito al santo. L’oratorio fu posto alle dipendenze della Parrocchia di Lesina, la quale faceva parte a sua volta dell’Arcidiocesi di Benevento.

chiese di Poggio Imperiale

Santuario di San Nazario Martire
Indirizzo: Loc. Poggio Imperiale, 71010 Poggio Imperiale FG
Sorge presso una sorgente di acqua termale, da cui ha origine il torrente Caldoli. Si narra che il luogo fosse sacro già agli antichi greci, ma la sua notorietà è legata soprattutto alla tradizione che lo vuole visitato dal martire protocristiano Nazario, il quale avrebbe lavato i suoi piedi nella sorgente appoggiandosi su un cippo marmoreo. Questo cippo è ancora oggi conservato nel Santuario e, con il passare del tempo, è stato levigato dalla mano dei fedeli che vi si recano in pellegrinaggio devozionale. All’interno si trova un altare, la statua del giovane Santo e, sulle pareti bianche, sono conservati quadri raffiguranti le grazie a cui il Santo concesse ai suoi devoti. Di fronte all’altare una pietra simboleggia il luogo dove San Nazario si era seduto durante i numerosi pellegrinaggi per riposarsi e curarsi con le acque miracolose alleviando il dolore delle ferite alle gambe. Oggi questo luogo è diventato meta di culto e tradizione. Il nuovo tempio nasce nella stessa posizione del vecchio oratorio. Il disegno del Santuario è opera dell’artista di San Severo Antonio D’Amico, nonché la nicchia per la nuova statua del Santo di legno realizzata da Ortisei e scolpita da Cirmolo alpestre.

Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
Indirizzo: Corso Principe Umberto, 1, 71010 Poggio Imperiale FG
La Chiesa del Cuore di Gesù fu fatta costruire dalla congregazione del SS. Cuore di Gesù, nata nel 1828 a scopo religioso filantropico. Costruita in fondo al paese nella parte Nord-Est sulla strada per Lesina, di fronte e ben visibile dalla Chiesa Madre di San Placido M. Fu consacrata e aperta al pubblico nel 1838. Seguì le sorti della congregazione, che fu attiva fino al 1940 e che subito dopo la seconda guerra mondiale tentò invano di riorganizzarsi. Autonoma sia nell’organizzazione che nell’amministrazione, la congregazione si autofinanziava. Nel 1965 fu fatta restaurare dal parroco don Giovanni Giuliani senior, il quale acquistò e rese funzionali alcuni locali adiacenti. Fino al 1965, anno della restaurazione, si poteva ammirare sulla volta un affresco del Cuore di Gesù. Conserva la sua primitiva facciata e il campanile. Ha la pianta rettangolare con due absidi laterali e uno dietro l’altare.

Parrocchia San Placido Martire
Indirizzo: Vico Parrocchia, 10, 71010 Poggio Imperiale FG
In questa è custodito un dipinto del Patrono risalente al XVIII secolo, donato dal Principe alla comunità terranovese e realizzato dal napoletano Francesco De Mura. Al suo interno sono inoltre conservati i simulacri di san Placido, san Michele Arcangelo, sant’Antonio da Padova, Maria Immacolata, Madonna del Carmine, san Giuseppe e Gesù verso il Calvario, tutti realizzati ad Ortisei. La costruzione del luogo di culto, e del suddetto oratorio, è legata all’origine del paese stesso. Poggio Imperiale fu fondato infatti nel 1759, anno in cui il principe Placido Imperiale decise di dare vita ad un esperimento di colonizzazione in un feudo di sua proprietà, nei pressi di Lesina. Fu cura del principe dotare il primo nucleo di abitazioni del modesto oratorio, che fu dedicato subito al santo. L’oratorio fu posto alle dipendenze della Parrocchia di Lesina, la quale faceva parte a sua volta dell’Arcidiocesi di Benevento.