I profeti spesso avvertivano la popolazione di non vivere nel peccato, altrimenti Dio li avrebbe puniti distruggendo gli alberi di ulivo o facendo produrre un cattivo olio. Gli Ebrei prima, e i Cristiani, dopo, iniziarono ad usare l’olio per consacrare il re, i preti, e i credenti. Difatti la parola” Cristo” vuol dire “consacrato” ed è sempre l’olio che si pone sulla fronte in segno di croce, quando si riceve il sacramento del battesimo e della estrema unzione. Ancora oggi l’albero di ulivo viene considerato sacro, misterioso e mitico, un albero maestoso che può sopravvivere migliaia di anni e guardare la storia passare davanti. Sin dall’età classica, vi erano due procedimenti per macinare e pressare le olive. Le olive venivano macinate a mano in piccoli mortai e vasi fittili come quelli rinvenuti nel deposito del palazzo di Phaitos a Creta e possiamo supporre che così avvenisse anche ad Haifa almeno dal V millennio a.C.. Schiacciate con pietre rotonde, le olive venivano poi torchiate da massi colonniformi che rotolavano sulla pasta. In seguito, venne utilizzato il mulino. Il mitico Aristeo, figlio di Cirene e Apollo, è ritenuto il leggendario inventore di questo strumento. Aristeo era considerato un semidio, pastore, nomade e sovrano della Sardegna ove introdusse l’apicoltura e la coltivazione degli ulivi. Plinio, distingue diversi tipi di macine e dà la preferenza alla mola, rispetto al trapetum ed al canalis et solea. La mola olearia è composta da una base rotonda e fissa, nel centro è incastrato il braccio di una macina a ruota che gira intorno al suo asse. La macina è fissata all’asse in modo che la sommità sia mobile; ciò era molto importante affinché i noccioli delle olive non venissero schiacciati e, secondo Palladio, non danneggiassero l’olio. Durante gli scavi fatti nella cittadella di Canne della Battaglia in Puglia, teatro della vittoria di Annibale sui Romani, è stata rinvenuta una macina a ruota. Un notevole progresso nella tecnica olearia fu l’utilizzo del torchio a vite in legno, secondo Plinio il torchio a vite sarebbe stato inventato e utilizzato per la prima volta dai Greci intorno al 50 a.C.. L’olio d’oliva ha vari sapori, può essere fruttato o speziato, dolce o amaro, forte o delicato poiché il suo gusto è fortemente determinato dai diversi fattori naturali, che come per il vino, sono il sole, il clima, etc.. Tuttavia, l’olio d’oliva è classificato in tre principali categorie: l’olio extravergine d’oliva, che è l’olio migliore, non sottoposto a nessun processo di lavorazione né raffinazione. l’olio vergine d’oliva o puro, leggermente più acido del primo e come l’extra vergine non è raffinato. l’olio d’oliva fine o olio d’oliva, composto da olio di oliva raffinato al quale viene aggiunto olio di oliva vergine per migliorarne il gusto. l’olio di sansa, molto acido è costituito dalla sansa cui viene aggiunto dell’olio extravergine di oliva. L’olio extravergine di oliva, è l’unico ad essere costituito prevalentemente da acidi grassi monoinsaturi, elementi antiossidanti , che rendono l’olio extravergine particolarmente importante per la nostra salute (abbassamento del colesterolo “cattivo”, prevenzione delle malattie cardiovascolari e dell’artereosclerosi) Oggi il marchio di origine controllata dell’ olio d’ oliva, per identificare i prodotto la cui produzione, trasformazione ed elaborazione avviene in un’area geografica ben delimitata e con una perizia riconosciuta e provata.