Il quadro di S. Maria della Luce è l’oggetto d’arte più importante della Chiesa. Non trattasi di quei tanto comuni lavori d’arte paesana (talvolta anche di buon effetto) ma d’una veramente pregevole opera d’arte del secolo XVII e, molto probabilmente, della prima metà, perchè conserva, nel suo insieme e nei suoi dettagli, tante caratteristiche dei dipinti di quel tempo. Il quadro misura nel suo telaio cm 100 per 70. Le figure sono 4: la Vergine, il Divin Figlio e, in alto, in atto di sostenere la corona sulla testa della Madonna, due angeli di squisita fattura. La figura principale è quella della Madre di Dio, assisa su un trono di nubi bianche, che si vedono soltanto nel lato superiore di destra del quadro: sullo sfondo delle nubi bianche s’osservano altri cirri di nubi, con toni più scuri, attenuati da sfumature rosacee, che si rivelano, in gradazioni sempre più evanescenti, sui margini dello stesso lato e nell’angolo superiore di sinistra. La Vergine ha sulla testa un velo, che scende con pieghe naturali e bellissime, le quali ci fanno conoscere la somma maestria nell’artista anche per il modo che il panno assume, nello scendere dalle spalle, girando sotto il collo e nel poggiarsi naturalmente sulla persona. Essa indossa una duplice veste: di giallo carico antico la sottoveste, e di sfumatissima tinta lilla quella che la ricopre. Il velo, di varie tonalità turchine, è poggiato sul capo, sulla spalla destra ed avvolge poi la persona della Madonna con ampie pieghe. La corona dipinta, assai più bella di quella di metallo inargentato sovrapposta, è sostenuta da due angeli che mostrano tutta la loro natura spirituale, librandosi nel cielo. La conoscenza anatomica è perfetta in entrambi attraverso gli abiti, mossi dal vento – con licenza artistica – in senso opposto.