Storia
Il ritrovamento di graffiti nella grotta di Tommasone, nella valle di San Giovanni (a sud dell’abitato), confermerebbe la presenza dell’uomo nel Paleolitico Superiore. La presenza di un insediamento in epoca romana è dimostrata dalle fonti, cui spesso vi fanno riferimento in merito ad una strada che collegava l’antica Teanum Apulum (San Paolo di Civitate) agli abitati di Civitella (San Nicandro Garganico), Avicenna (Carpino), Monte Civita (Ischitella) e Fara, nell’area di San Nicola Imbuti (Cagnano). Gli storici ipotizzano che tale via avesse una importante funzione politico-commerciale per l’area del Gargano Settentrionale, oltre a quella di collegamento tra i vari municipia della zona. Soprattutto nell’area a confine con il territorio di Carpino sono stati rinvenuti tombe e reperti paleocristian. È possibile, inoltre, che l’attuale monastero di San Nicola sia sorto proprio sulle rovine di un’antica villa romana. La leggenda collegherebbe l’origine di Cagnano alle sorti dell’antica città di Yria, cui fanno spesso riferimento Plinio e Strabone nel descrivere l’area dove oggi si trova il Lago di Varano, la cui sponda meridionale costituiva l’antica costa di un golfo. Le fonti, invece, si limitano a documentare che, a partire dal V secolo le invasioni barbariche determinarono uno spopolamento dei centri abitati costieri del Gargano per ragioni sicurezza. Tale spopolamento determinò la nascita di piccole comunità, i Casali, in luoghi più sicuri dell’entroterra, come quello in cui adesso si trova l’abitato di Cagnano. I Bizantini, che dominarono a lungo tempo l’area, contribuirono a ravvivare i luoghi abbandonati ed i neonati casali, favorendo l’immigrazione dai Balcani e la ripresa economica dell’area. Dopo i Bizantini, l’area fu soggetta al dominio dei Longobardi. Le istituzioni familiari, politicamente e militarmente organizzate, stanziatesi nel territorio, finirono col rappresentare le prime tenute agricole, aventi, tra l’altro, la funzione di controllo del traffico nell’area del Lago di Lesina e del Lago di Varano, importantissimi visto la diffusione della pesca in acque lacustri in alto medioevo. L’abitato si sviluppò, nella posizione attuale, in epoca normanna, quando vennero realizzati l’attuale Palazzo Baronale, allora fortezza, ed una cinta muraria di cui oggi restano poche tracce. Il documento più antico su cagnano è un Diploma dei principi longobardi Landolfo I e Landolfo IV risalente al 969d.C. in cui si assegnava il feudo di Cagnano al Santuario di San Michele di Monte Sant’Angelo.