via Chirurgo dell’Erba
Raffaele Dell’Erba, figlio di Domenico e di Celestina Medina, nacque il 9 Novembre 1809 e all’età di 32 anni, il 22 Gennaio 1842, sposò la ventitreenne Antonia Maria Teresa Caterina Nobile. Conseguì la laurea in chirurgia presso l’Università degli Studi di Napoli, e, tornato a Vieste, ne esercitò subito la professione, facendosi molto apprezzare dai compaesani e dagli abitanti dei paesi viciniori per la serietà e la competenza. Egli, infatti, ”oltre a vantare alti meriti di scienziato, intese la sua attività professionale con spirito di altruismo e tanto bene rese specialmente alla categoria povera del paese che serba grato ricordo dell’Illustre scomparso, e, che dette la sua opera attiva di scienziato e di medico chirurgo” (dalla delibera comunale del 18 Febbr. 1939).
Non si sa se per sua convinzione conseguita a Napoli, frequentando associa- zioni filoborboniche o perché fu trascinato in politica dal cugino il farmacista Giuseppe Dell’Erba. Di certo era ritenuto un fervente ed acceso borbonico e diede sempre manforte ai sostenitori della Casa Regnante. Dalle pagine dell’opuscolo Successe il Ventisette di autore Anonimo, venne accusato di aver avvelenato il cugino farmacista, “il quale, perché involto nelle segrete cose del partito Borbonico, per teme che l’avesse denunciate [= rivelate], fu fatto morire avvelenato dal Chirurgo Dell’Erba, suo cugino e reazionario. In un bicchiere di rosolio, facendogli credere tal liquido antidoto avverso un dolor di pancia che il povero Giuseppe accusava, morì violentemente dopo pochi minuti, dopo la presa del rosolio, e la cronaca di quei tempi disse che fu assassinio di Partito!!”. Il sospetto di tale uccisione, però, non fu mai provato, mentre fu processato per la sua idea politica e per l’essere stato accusato come l’organizzatore della venuta a Vieste dei briganti. Per questa accusa dovette scontare diversi anni di confino politico nell’isola di Pantelleria.