Arco Cirillo
Ricorda indubbiamente il nome della famiglia che doveva avere qualche pertinenza nello strettissimo vicolo cieco, che corre parallelamente a via Diaz. Nel vicolo, fino a qualche anno fa, non vi erano accessi di abitazioni, ma si affacciavano solo poche e piccole finestre. Allo spigolo alto del palazzo soprastante, vi sono, in posizione alternativa, incise su lastre di pietre dei simboli in bassorilievo, appartenenti indubbiamente ai Templari. Infatti sulla prima è riprodotta la croce dalle otto punte, emblematico loro simbolo, mentre sulle altre si notano una freccia, una ruota affiancata da un quadrato in posizione romboidale, un disegno che richiama la facciata di una chiesa ed altre immagini misteriose. Tutto questo comunque, testimonia che a Vieste vi era una loro comunità, probabilmente, con una Donna, e che forse possedeva terreni, orti, vigne ed altri tipi di terreni da coltivare. L’ingresso, però, non è in via Diaz, ma alle spalle, in via Uria, di fronte al vicolo Donna Veneranda.